Ciao
Oggi desidero parlarvi del Doppiaggio.
Il doppiaggio può essere considerato uno tra i lavori più difficili.
È infatti un lavoro molto duro fatto di tre caratteristiche principali:
1) tecnica sopraffina
2) buona recitazione
3) grande talento
Nell’immaginario collettivo spesso il doppiatore viene visualizzato come un attore che recita da fermo. Niente di più errato. Nel doppiaggio tutto è movimento, dal primo momento in cui si comincia a doppiare fino alla fine del film. Basti pensare alla scena di un film in cui vi sia una colluttazione o un incidente o una discussione: nel film gli attori saranno di sicuro in movimento e capita sovente che durante i movimenti, essi dicano anche qualcosa. Naturalmente la voce sarà concitata tanto quanto il movimento. Il doppiatore che invece si trova dall’altra parte dello schermo, davanti ad un leggìo con un copione da interpretare come farà a rendere quella emozione di rabbia, di agitazione o di qualsiasi altra cosa, attraverso la sua sola voce?
Nel doppiaggio viene chiesto di esprimere una emozione attraverso la voce.
Il doppiatore allora, per esprimere l’emozione richiesta, dovrà chiedere al suo corpo di “sentire” quel tipo di emozione, cercandola nel suo bagaglio emotivo di vita vissuta. A quel punto il corpo si muoverà anch’esso al leggìo e la voce tenderà ad esprimere esattamente la sensazione o l’emozione vissuta dall’attore in quella scena.
Vediamo ora come si struttura il lavoro del Doppiaggio. Una tipica giornata di Doppiaggio si svolge su uno, due o tre turni da tre ore ciascuno e per ogni turno è previsto un certo numero di anelli da doppiare. Si chiamano turni di Doppiaggio i cicli di tre ore che vengono impiegati per lavorare sugli anelli. Gli anelli del Doppiaggio sono spezzoni di scene del film di diversa durata e per ogni anello c’è un copione adattato dalla lingua originale.
Una volta preparato l’adattamento e la suddivisione in anelli, tutto è pronto per il Doppiaggio del film in questione.
Il turno di Doppiaggio si svolge all’interno di un locale di medie dimensioni suddiviso in due zone: regìa e zona leggìo. In regìa troviamo il Direttore di Doppiaggio e il fonico. In zona leggìo invece ci saranno i doppiatori al leggìo e un assistente al Doppiaggio che controlla il “sinc”( che vuol dire essere in perfetto sincronismo) con il labiale e l’adattamento. In questa zona della Sala di Doppiaggio vi è anche uno schermo dove viene proiettato il film in lingua originale e il leggìo sul quale è posizionato il copione per i doppiatori. Al leggio è fissata una lampada per illuminare il copione e in basso troviamo la cuffia del doppiatore che riporta in lingua originale la scena del film da doppiare.
Detto questo, nel momento in cui si inizia il Doppiaggio di un anello, per prima cosa viene visionato l’anello in lingua originale per due o tre volte in modo che il doppiatore possa oer prima cosa guardare cosa fa l’attore in scena e possa “sentire” e percepire le emozioni del personaggio; poi il doppiatore comincia a provare con il copione alla mano, mentre va in onda l’anello in sonoro. A questo punto si fa una prova sul muto; ciò vuol dire che il fonico manderà in onda la scena da doppiare senza colonna sonora, mentre in cuffia il doppiatore continuerà a sentire l’audio in lingua originale. Questo passaggio è fondamentale per capire le intenzioni recitative, per valutare il “sinc” e ascoltare eventuali suggerimenti dal direttore di Doppiaggio. Dopo questi passaggi si prova ad incidere.
A mio avviso il momento in cui la voce del doppiatore prova ad “incollarsi” al personaggio rappresenta la parte più emozionante del Doppiaggio. Incollarsi al personaggio vuol dire che la voce del doppiatore deve essere capace di esprimere perfettamente e in totale sincronismo labiale, quello che l’attore sta interpretando.
Dopo una prima registrazione, si riascolta e, se è tutto ok, si passa all’anello successivo. Se invece c’è qualcosa di rifare, si procede con una seconda incisione e si va avanti fino a che il direttore di doppiaggio non è soddisfatto.
Si è ben compreso che per fare il Doppiaggio è importante avere una voce piacevole ma soprattutto una voce capace di ripetere sonoramente l’intensità delle emozioni provate dall’attore che interpreta a sua volta un personaggio.
Io spesso mi sono permessa di dire che il Doppiaggio è il top della recitazione, perché mentre un attore che recita a teatro e per il cinema ha il tempo di prepararsi la parte, studiando il copione, prima di andare in scena, nel Doppiaggio, il doppiatore appena arriva in sala di Doppiaggio, riceve dal direttore di doppiaggio le indicazioni per interpretare quel personaggio con la sua voce e da lì a pochi minuti deve esser capace di pescare nel suo bagaglio emotivo quell’intenzione giusta per dar voce al personaggio da doppiare.
Il Doppiaggio non è altro che una Voce senza volto in grado di regalare un’emozione.
Concludo annunciando che se lo desiderate, potrete partecipare al nostro seminario intensivo di Doppiaggio intitolato LA VOCE CHE EMOZIONA della durata di due giornate.
Studiando la tecnica del Doppiaggio è possibile venire in contatto con alcune emozioni nuove, che in occasione del dare voce ad un personaggio, si affacciano nel nostro “sentire” e lo arricchiscono di nuove sensazioni.
Questo è uno dei motivi per cui il seminario di Doppiaggio è rivolto non solo agli aspiranti doppiatori, a doppiatori alle prime armi che vogliano perfezionare la tecnica, ma anche a tutti coloro che desiderano, attraverso una tecnica, dare voce ad emozioni nuove.
A presto!